Immagini di una città
da "Non toccare la pelle del drago" di G. Genna:
Como, in lontananza: una cupola grigioazzurra, una cittadina covata, adagiata, custodità affinchè niente accada. Accanto: il lago spaventosamente profondo, bracci disarticolati tra monti scoscesi, coperti di vegetazione nera, inutilmente scoscesi, per niente maestosi: soltanto questo nero impressionante, che cala di colpo nelle serpi d'argento del lago, e calano i monti anche sepolti nell'acqua, calano verso il centro lungo i bracci, oscuri, bui, faticosi da navigare, in apparenza miti e invece prodigiosamente pericolosi, dove si nascondono gorghi freddissimi, dove è nascosto forse il tesoro nazista.
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